*Vedi in Antologia: IL BEATO ANTONIO CHEVRIER a cura dei preti del Parado Italiano

dalla conversione alla missione

10 Dicembre 1860

Il Padre Antonio Chevrier, 34 anni, prete della diocesi di Lyon prende possesso di una sala da ballo nel quartiere della Guillotière. « Io tremavo molto quel giorno ». – Trasformerà questa sala da ballo, in una casa di educazione per i ragazzi, una « Provvidenza ». – « Ne farò anzitutto degli uomini, poi dei cristiani ».

Natale 1856

Il Padre Chevrier – vicario a St André de la Guillotière – ha ricevuto una forte luce interiore meditando davanti alla Mangiatoia. Ne parlerà solo sobriamente. Per contro, egli insisterà perché ogni anno si festeggi questo arrivo nella sala da ballo del Prado.

La concretizzazione

Saranno necessari non meno di 4 anni per portare a realizzazione concreta questa luce ricevuta dal Bambino della mangiatoia. Nominato nell’agosto 1857 assistente spirituale della Cité de l’Enfant Jésus, un’opera di alloggio sociale, tenuta da un laico, Camille Rambaud, egli vive qui una prossimità con i poveri. Ma nel fondo del suo animo, egli desidera altra cosa per i ragazzi : più rispetto, più considerazione, più tempo riservato alla formazione cristiana. Egli lavora il Vangelo a lungo. Va a consigliarsi dal Curato d’Ars prima di lanciare il proprio progetto.
Da questo momento, Suor Marie Boisson, Amélie Vésinat, i fratelli Pierre, Paul sono con lui.

La « conversione di Natale » – è così che ne parlava –
lo conduce alla Missione : una missione in tre tempi.

1860 L’opera della Prima Comunione

Il Padre Chevrier cerca di rendere il Vangelo e le cose della fede abbordabili a tutti. « Lo scopo di ogni istruzione e del catechismo è di illuminare l’intelligenza con la conoscenza, di toccare il cuore con l’amore, di determinare la volontà ad agire. »
Ai suoi collaboratori, consiglia : « Che i misteri di Nostro Signore Gesù Cristo vi siano così familiari da poterne parlare come di una cosa che vi è propria, familiare, come la gente sa parlare del loro stato, dei loro vestiti, dei loro affari ».

1866 La scuola per chierici

Ai giovani che pensano di divenire preti, egli propone di cominciare col fare il catechismo ai ragazzi del Prado. In seguito, essi raggiungeranno il seminario per la formazione prevista al ministero presbiterale.

1875 Una associazione di preti

A partire da questo momento, il Padre Chevrier pone le basi di un’associazione di preti :
« I religiosi osservano i consigli evangelici, perchè i preti secolari non li dovrebbero osservare, essi che sono in mezzo al mondo e che devono portare dappertutto il buon profumo di Gesù Cristo ed essere la luce vivente che deve brillare in mezzo agli uomini. »

Negli anni che seguiranno, la grazia e la missione ricevute da Antonio Chevrier daranno la luce alla famiglia pradosiana… suore, preti, laici consacati donne e uomini e recentemente, diaconi e laici – in Europa, America, Africa e Asia.

Antonio Chevrier (1826-1879)

Origini

Antonio Chevrier nasce il 16 aprile 1826 a Lyon, da Claudio Chevrier, impiegato al dazio, e da Margherita Fréchet, artigiana nella seta. In quell’anno, la crisi economica che si è abbattuta sull’Europa fa arrestare 11.000 mestieri a Lyon. E’ anche il momento dell’espansione industriale sulla riva sinistra del Rodano.

Ministero

Ordinato prete nel 1850, Antonio Chevrier è mandato dal suo vescovo nella parrocchia di Saint-André de La Guillotière. Lì scopre le condizioni deplorevoli di vita degli abitanti. Nel maggio 1856, partecipa attivamente ai soccorsi, in seguito alle inondazioni catastrofiche del quartiere.

Un avvenimento sorgente : una conversione

Nella sua meditazione davanti alla mangiatoia, nel Natale 1856, il Padre Chevrier riceve una luce particolare che sarà determinante : Dio si fa povero e gli uomini continuano a dannarsi. A partire da questo giorno, egli passa un tempo considerevole a lavorare il Vangelo per impregnarsi dello Spirito di Cristo.

Una Missione

In un secondo tempo, Padre Chevrier cercherà di proporre semplicemente il Vangelo alla gente semplice, ai poveri. Comincia raggiungendo la cité de l’Enfant Jésus, poi lancerà l’opera della Prima Comunione, nell’antica sala da ballo del Prado. Egli è aiutato nel suo compito da laici, sia donne che uomini. Da questa collaborazione nasceranno le Suore del Prado, e i preti.

Era l’amico della povera gente

Il 2 ottobre 1879, il Padre Chevrier muore, all’età di 53 anni.
« Tutta la Guillotière era presente, soprattutto i poveri e gli operai. Era l’amico della povera gente ».
C’erano in questo momento, al Prado, 4 giovani preti, 25 suore e alcuni laici.

Beato Padre Chevrier

Nell’ottobre 1986 a Lyon, Eurexpo, il Papa Giovanni-Paolo II proclama Beato il Padre Antonio Chevrier.
Da allora, laici e diaconi permanenti sono numerosi a lasciarsi interrogare da questo carisma. Nelle diocesi di Francia e dei quattro continenti, alcune iniziative permettono di vedere che il Vangelo annunciato ai poveri.

L’opera della 1a comunione

Proporre semplicemente il Vangelo

« La fede, l’amore e l’azione. Ecco i tre effetti che bisogna cercare di produrre in ogni insegnamento. Dare la fede con la conoscenza… far nascere l’amore per la verità… e portare a fare delle azioni in rapporto con la verità ».

« Quando un ragazzo ha ben compreso una verità, bisogna fargliela amare, mostrargli quanto il buon Dio è buono, quanto è degno del nostro amore. Per questo, è bene fare dopo ogni lezione una preghiera in rapporto con la lezione. »

« La religione è come tutte le scienze. Bisogna imparare. Occorre un noviziato. Bisogna passare per dei gradini… »
« La prima volta, ci si può accontentare del piccolo compendio. »
« La seconda volta, si entra di più nei dettagli, si aggiunge alle prime lezioni. »
« La terza volta, bisogna ripassare rapidamente tutto il catechismo per incidere maggiormente nello spirito le verità apprese. »

Una pedagogia

Le divisioni

« I ragazzi devono essere divisi in tre classi per il catechismo : i più capaci o quelli che sanno leggere ; i mediocri e i più ignoranti. »
I ragazzi possono «apprendere meglio, ascoltare meglio. C’è meno apparato, ma più solidità, più emulazione per passare nel grado superiore. »

I quadri

Per « fissare l’attenzione dei ragazzi e anche dei più grandi », egli raccomanda l’uso di grandi quadri. Si può spiegare ciascun personaggio, attraverso la visualizzazione. « Bisogna ricordarsi bene che i ragazzi non sono capaci di ragionare troppo. nè di fissare per lungo tempo l’attenzione sulla stessa cosa e che è bene risvegliare e sostenere l’attenzione cambiando spesso. »
Una riproduzione della cappella di allora, fa vedere dei grandi parati con cinque disegni che rappresentavano ciascuna parte del Rosario.

Rendere il catechismo attraente

« Il catechismo è male accetto ai ragazzi e ai grandi, perchè non c’è nulla che li attragga e li nutra. Bisogna dare un cibo buono, forte, ma nello stesso tempo gradevole, che possa passare, essere digerito e non disgustare. »

Per il catechista : una maniera d’essere con i ragazzi,
« Si deve trattare i ragazzi con dolcezza e carità… Se hanno dei difetti, bisogna riprenderli con pazienza e pregare per loro… »
« Noi dobbiamo essere per loro dei padri e delle madri, avere per loro il cuore di un padre, di una madre »
« Noi siamo per loro i rappresentanti di Gesù Cristo. »

In Sintesi le tappe della vita di P. Chevrier

1826-1856: i preparativi
1826: 16 aprilenascita a Lione di Antonio Chevrièr.
1837: 16 marzo prima comunione nella chiesa di S. Francesco di Sales.
1840: ottobre allievo alla scuola clericale parrocchiale.
1844: ottobre ingresso nel seminario minore dell’Argentière.
1846: ottobre entrata nel seminario maggiore di S. Ireneo a Lione.
1847: 21 maggio
tonsura e riceve la veste.
1849: 2 giugnoordinazione diaconale.
1850: 25 maggioordinazione sacerdotale.
1850: 28 maggio nominato vicario nella parrocchia di S. Andrea.
1853:primi contatti col p. Bruno cappuccino, che diventerà suo direttore spirituale.
1856: 31 maggio grandi inondazioni a Lione.
1856-1879: la realizzazione
1856: 25 dicembre notte santa, “conversione” di Antonio Chevrier.
1857: gennaio presso il confessionale del curato d’Ars.
1857: agostolascia la parrocchia e diventa assistente spirituale presso la “Città del Bambino Gesù”.
1859: 9 gennaioprimo viaggio a Roma, vestizione dell’abito del terz’ordine francescano.
1860: 10 dicembre acquisto della sala da ballo del Prado.
1864: settembre secondo viaggio a Roma per presentare una “supplica”al Papa.
1866: agostoinizia a scrivere il “quadro di San Fons”.
1867: aprilenominato parroco della parrocchia del Mulino a Vento.
1871:sostituzione dall’ufficio di parroco di Mulino a Vento.
1872-1873fonda le “Piccole serve dei poveri” per i malati.
1873: formula di impegno nel terz’ordine francescano dei primi seminaristi e ingresso nel seminario di Alix.
1874: 30 marzograve malattia, due mesi tra la vita e la morte.
1875: maggio terzo viaggio a Roma per chiedere l’approvazione ufficiale del Prado.
1876: luglio agostoconvalescenza a Vichy.
1876: festa della Trinitàordinazione diaconale dei primi diaconi del Prado.
1876: ottobrei quattro diaconi inviati a Roma. Preparazione del “Vero Discepolo”.
1877: 14 marzo
quarto viaggio. Chevrier per due mesi soggiorna a Roma per completare la formazione dei futuri preti.
1877: 19 maggioin udienza da Pio IX.
1877: 26 maggioordinazione sacerdotale a San Giovanni in Laterano dei primi quattro preti del Prado.
1878: 25 gennaioapprovazione del “Regolamento dell’Associazione dei preti del Prado” da parte del cardinale Caverot in visita Prado.
1879: 6 gennaio P. Duret eletto nuovo superiore del Prado.
1878: 2 ottobre morte di Antonio Chevrièr.
1878: 6 ottobre funerali e sepoltura presso la cappella del Prado.